Chi sono
Appassionato di natura e di animali selvatici fin dalla giovane età, nel 2018 decido di iniziare una nuova avventura, rivelatasi con il tempo molto intensa.
Dal 2015, nelle nostre foreste venete iniziarono i primi avvistamenti di lupi e la cosa mi incuriosì e affascinò non poco.
A quel tempo non facevo fotografie, non avevo neanche la minima idea di come fosse fatta una macchina fotografica.
Iniziai a fare delle uscite, con binocoli a tracolla esploravo lunghissimi percorsi in cerca della minima traccia, di un’impronta che mi desse speranza, non era facile.
I territori erano vasti, immensi, molti per me nuovi, ma a lungo andare la cosa mi piaceva sempre di più e mi circondavo di natura e di molti altri animali selvatici.
Nel 2018, per aiutarmi un po’ con le ricerche, comprai le mie prime due fototrappole che posizionai in Cansiglio. Da quel momento iniziai ad innamorarmi veramente e profondamente di quello che stavo facendo. Vedevo momenti della natura, in mezzo al nulla, che pochi potevano vedere, ma non mi bastava..!
Nel gennaio del 2019, grazie alle fototrappole, resi nota una capriola albina delle colline coneglianesi, con la sua notorietà arrivo anche la mia: eravamo sui giornali e sui teleschermi.
Uscita dopo uscita, anche le fototrappole iniziavano ad aumentare e di conseguenza anche le mie “scoperte”.
Arrivato ad un certo punto, però, volevo vedere direttamente con i miei occhi, in presenza, quello che riprendevano le telecamere del bosco, in particolare di notte. Integrai alle fototrappole un visore notturno e con quello iniziai con lunghi e magici appostamenti. Partivo prima del tramonto e mi immergevo dentro la foresta fino a notte fonda.
Quello che vedevo era talmente bello che non petevo tenerlo solo per me ed ecco che creai Fototrappolaggio Treviso, la mia pagina Facebook, dove tutt’ora condivido quello che la natura mi regala.
Il 3/7/2019, per la prima volta, la fototrappola strategicamente posizionata, mi rivelò il passaggio di due lupi, erano la coppia che poi diede vita all’attuale branco. Non dimenticherò mai l’emozione e la felicità di quel giorno.
Preso dall’entusiasmo incrementai ulteriormente il numero di fototrappole e iniziai, per quanto riuscissi, a “seguirli”. I risultati, piano piano, iniziarono a concretizzarsi.
Arrivato ad avere sul territorio circa una quindicina di fototrappole, ebbero luogo anche i primi furti. Ogni qualvolta ne sparisse una, la ripristinavo e la riposizionavo in altro luogo della foresta.
Nei primi mesi del 2020 iniziai a collaborare con due amici, risultati interessanti c’erano, ma anche i furti da parte dei bracconieri non si fermavano e di conseguenza i miei compagni cambiarono territorio, io invece ero troppo innamorato del Cansiglio per arrendermi. Continuai da solo, e per un periodo anche con un mio vecchio amico, esperto dei luoghi, e andammo ad esplorare, con sole, vento, neve e pioggia, molte altre zone remote della famosa foresta, che successivamente mi tornarono molto utili.
A novembre 2020 ricevetti una telefonata da un famoso fotografo naturalista, diventato poi un caro amico e maestro, che mi chiedeva di poter essere accompagnato in Cansiglio per fotografare i lupi. Ovviamente la mia prima risposta fu perentoriamente negativa, data tutta la fatica che avevo impiegato per trovarli. Lui non si arrese, mi chiese un incontro, e da Vicenza, era il periodo dei primi lock down, venne a Conegliano per incontrarmi. Dal primo momento, subito dopo averlo conosciuto, cambiai idea e decisi di tentare. Iniziammo a fare le prime uscite e la mia curiosità verso la fotografia aumentava di volta in volta, non tanto per la foto in sé, ma perché mi dava la possibilità di vedere i dettagli degli animali, che tanto mi attraggono, che solo così avrei potuto ottenere. Dapprima presi una macchinetta fotografica basica, una bridge della Sony che dopo poco si trasformò in una mediocre Nikon.
Ad ogni uscita, però, imparavo sempre di più sulla tecnica fotografica, ottenevo sempre più soddisfazione, ma i dettagli delle fotografie figuravano comunque scarsi.
Avevo invece migliorato di molto l’attrezzatura per la visione notturna, con una termocamera performante, Assiolus 50.
Ci appostavamo prima dell’alba in attesa di chi sarebbe potuto arrivarci davanti. Alle prime luci con la Nikon non riuscivo neanche a mettere a fuoco, era poco più di un giocattolo e alba e tramonto era come non averla.
Passai ben presto a Canon, un buon compromesso e nettamente più performante. Un’affidabile amica.
Nell’ottobre 2021 i miei filmati vennero trasmessi in Rai. Il bramito dei cervi entrava grazie al mio operato nelle case del pubblico.
Oggi la mia passione continua, desidero costantemente migliorarmi, e sono alla continua ricerca di nuovi luoghi.
Non mi sento collocato nella categoria degli artisti, ma ambisco a continuare con la mia predisposizione di sempre, ovvero la passione per la natura e la ricerca degli animali selvatici, unendo semplicemente una buona, curata e naturale fotografia.
Giuseppe Zoppè
Dal 2015, nelle nostre foreste venete iniziarono i primi avvistamenti di lupi e la cosa mi incuriosì e affascinò non poco.
A quel tempo non facevo fotografie, non avevo neanche la minima idea di come fosse fatta una macchina fotografica.
Iniziai a fare delle uscite, con binocoli a tracolla esploravo lunghissimi percorsi in cerca della minima traccia, di un’impronta che mi desse speranza, non era facile.
I territori erano vasti, immensi, molti per me nuovi, ma a lungo andare la cosa mi piaceva sempre di più e mi circondavo di natura e di molti altri animali selvatici.
Nel 2018, per aiutarmi un po’ con le ricerche, comprai le mie prime due fototrappole che posizionai in Cansiglio. Da quel momento iniziai ad innamorarmi veramente e profondamente di quello che stavo facendo. Vedevo momenti della natura, in mezzo al nulla, che pochi potevano vedere, ma non mi bastava..!
Nel gennaio del 2019, grazie alle fototrappole, resi nota una capriola albina delle colline coneglianesi, con la sua notorietà arrivo anche la mia: eravamo sui giornali e sui teleschermi.
Uscita dopo uscita, anche le fototrappole iniziavano ad aumentare e di conseguenza anche le mie “scoperte”.
Arrivato ad un certo punto, però, volevo vedere direttamente con i miei occhi, in presenza, quello che riprendevano le telecamere del bosco, in particolare di notte. Integrai alle fototrappole un visore notturno e con quello iniziai con lunghi e magici appostamenti. Partivo prima del tramonto e mi immergevo dentro la foresta fino a notte fonda.
Quello che vedevo era talmente bello che non petevo tenerlo solo per me ed ecco che creai Fototrappolaggio Treviso, la mia pagina Facebook, dove tutt’ora condivido quello che la natura mi regala.
Il 3/7/2019, per la prima volta, la fototrappola strategicamente posizionata, mi rivelò il passaggio di due lupi, erano la coppia che poi diede vita all’attuale branco. Non dimenticherò mai l’emozione e la felicità di quel giorno.
Preso dall’entusiasmo incrementai ulteriormente il numero di fototrappole e iniziai, per quanto riuscissi, a “seguirli”. I risultati, piano piano, iniziarono a concretizzarsi.
Arrivato ad avere sul territorio circa una quindicina di fototrappole, ebbero luogo anche i primi furti. Ogni qualvolta ne sparisse una, la ripristinavo e la riposizionavo in altro luogo della foresta.
Nei primi mesi del 2020 iniziai a collaborare con due amici, risultati interessanti c’erano, ma anche i furti da parte dei bracconieri non si fermavano e di conseguenza i miei compagni cambiarono territorio, io invece ero troppo innamorato del Cansiglio per arrendermi. Continuai da solo, e per un periodo anche con un mio vecchio amico, esperto dei luoghi, e andammo ad esplorare, con sole, vento, neve e pioggia, molte altre zone remote della famosa foresta, che successivamente mi tornarono molto utili.
A novembre 2020 ricevetti una telefonata da un famoso fotografo naturalista, diventato poi un caro amico e maestro, che mi chiedeva di poter essere accompagnato in Cansiglio per fotografare i lupi. Ovviamente la mia prima risposta fu perentoriamente negativa, data tutta la fatica che avevo impiegato per trovarli. Lui non si arrese, mi chiese un incontro, e da Vicenza, era il periodo dei primi lock down, venne a Conegliano per incontrarmi. Dal primo momento, subito dopo averlo conosciuto, cambiai idea e decisi di tentare. Iniziammo a fare le prime uscite e la mia curiosità verso la fotografia aumentava di volta in volta, non tanto per la foto in sé, ma perché mi dava la possibilità di vedere i dettagli degli animali, che tanto mi attraggono, che solo così avrei potuto ottenere. Dapprima presi una macchinetta fotografica basica, una bridge della Sony che dopo poco si trasformò in una mediocre Nikon.
Ad ogni uscita, però, imparavo sempre di più sulla tecnica fotografica, ottenevo sempre più soddisfazione, ma i dettagli delle fotografie figuravano comunque scarsi.
Avevo invece migliorato di molto l’attrezzatura per la visione notturna, con una termocamera performante, Assiolus 50.
Ci appostavamo prima dell’alba in attesa di chi sarebbe potuto arrivarci davanti. Alle prime luci con la Nikon non riuscivo neanche a mettere a fuoco, era poco più di un giocattolo e alba e tramonto era come non averla.
Passai ben presto a Canon, un buon compromesso e nettamente più performante. Un’affidabile amica.
Nell’ottobre 2021 i miei filmati vennero trasmessi in Rai. Il bramito dei cervi entrava grazie al mio operato nelle case del pubblico.
Oggi la mia passione continua, desidero costantemente migliorarmi, e sono alla continua ricerca di nuovi luoghi.
Non mi sento collocato nella categoria degli artisti, ma ambisco a continuare con la mia predisposizione di sempre, ovvero la passione per la natura e la ricerca degli animali selvatici, unendo semplicemente una buona, curata e naturale fotografia.
Giuseppe Zoppè